I principali percorsi riabilitativi: quali sono

L’amputazione è un evento di per sé traumatico che porta il paziente che lo vive a dover ritrovare nuovi equilibri e l’autonomia momentaneamente persa.

Per questo, nonostante l’aspetto psicologico ed emotivo abbiano la loro importanza, per riprendersi dopo un’amputazione è fondamentale il percorso riabilitativo e la scelta degli specialisti.

Alla luce dell’organizzazione del nostro Sistema Sanitario Nazionale che non agevola il percorso di ripresa del paziente amputato, Reha Group ha pensato di far nascere Rehabile, l’Istituto per persone amputate che si offre come la realtà in cui è possibile ritrovare, grazie all’aiuto dei migliori professionisti della riabilitazione per pazienti amputati, la propria autonomia e riprendere in mano la propria vita.

Rehabile per offrire il meglio ai propri pazienti ha deciso di collaborare con il Dott. Marco Traballesi, medico fisiatra e volto di spicco con esperienza ultratrentennale nel trattare i pazienti che hanno subito un’amputazione di arto inferiore.

Inoltre, il nostro Istituto, proprio per andare incontro alle più svariate esigenze, prevede tre percorsi differenti, di cui uno dedicato alle persone amputate che non hanno una protesi, un altro per le persone amputate già in possesso di una protesi, ma che hanno l’esigenza di una nuova protesi e l’ultimo per tutti i pazienti amputati d’arto inferiore che sono già dotati di una protesi e non hanno necessità di cambiarla o apportare delle modifiche.

Nel nostro Istituto intendiamo aiutare e supportare con percorsi mirati tutti i pazienti amputati che decidono di affidarsi ai nostri professionisti. Abbiamo previsto anche una soluzione per chi viene da fuori regione, ma di questo ne parleremo approfonditamente nei prossimi paragrafi.

Come avviene il percorso riabilitativo presso Rehabile

palestra rehabile

Dopo l’amputazione, la costruzione di una protesi adeguata è un passaggio fondamentale nella ripresa dell’autonomia. Accanto a questo, importantissimo per la riacquisizione di una vita normale è il percorso riabilitativo che si intraprende e di addestramento all’uso protesi.

Come viene deciso il percorso riabilitativo? Presso il nostro Istituto seguiamo un iter molto preciso che parte dall’incontro con il Dott. Marco Traballesi, durante il quale si pongono le basi di un progetto comune orientato alla ripresa del cammino e dell’autonomia. Il primo passo fondamentale per un percorso di addestramento all’uso della protesi è il colloquio con il paziente e una prima valutazione, questo primo incontro permette di conoscersi, comprendere le esigenze del paziente, il punto di partenza, le sue aspettative e gli obiettivi che intende raggiungere con il percorso di riabilitazione.

Deciso insieme al paziente il percorso da intraprendere si prosegue in collaborazione con i tecnici ortopedici con lo scopo di rendere la protesi adeguatamente performante in modo tale da contribuire all’autonomia del paziente, che insieme alla ricostruzione dell’immagine corporea, è al primo posto nella riabilitazione del paziente amputato di arto inferiore.

Una volta che il paziente ha avuto un primo incontro con il Dott. Traballesi e con il tecnico ortopedico e solo quando ha raggiunto una buona stabilità con la protesi in statica si inizia con gli esercizi in dinamica. In questa fase si insegna al paziente a camminare con la protesi, bilanciando il peso su entrambi gli arti, affrontando sia gli ambienti più sicuri che quelli che lo sono meno come ad esempio le scale.

Il percorso in Rehabile è costruito su misura per ogni paziente, in base al tipo di amputazione, alla protesi, al livello di attività e agli obiettivi realistici concordati durante il primo incontro.

Come accennato all’inizio, presso il nostro Istituto per persone amputate abbiamo previsto tre percorsi differenti, vediamoli nel prossimo paragrafo.

Quali e quanti soni i percorsi riabilitativi in Rehabile?

protesi gamba

Spesso, i pazienti che hanno subito un’amputazione di arto inferiore presentano bisogni ed esigenze differenti tra loro perché ognuno presenta una storia clinica differente, cause specifiche che hanno portato all’amputazione dell’arto e vivono in ambienti e condizioni diverse.

Tutti questi elementi incidono inevitabilmente sul percorso di ripresa. Come accennato in precedenza ogni percorso riabilitativo inizia con una visita con il Dottor Traballesi, e la presa in carico del paziente prevede:

  • la raccolta dell’anamnesi
  • la valutazione fisica e funzionale
  • la valutazione della protesi
  • il progetto riabilitativo con tecnici ortopedici protesisti e fisioterapisti.

Importantissimo, prima di iniziare il percorso di riabilitazione, è il trattamento di rieducazione globale orientato ad ottenere una migliore condizione clinica. Contemporaneamente verrà predisposto uno specifico trattamento riabilitativo finalizzato all’uso corretto di una protesi realizzata dai nostri esperti tecnici ortopedici e protesisti. La giusta protesi è fondamentale, altrimenti tutti gli sforzi del paziente risulterebbero inutili.

Fissati gli obiettivi da raggiungere, inizia il ciclo riabilitativo che prevede dieci sedute prolungabili, qualora ce ne fosse la necessità, della durata di due ore ciascuna. Al termine di ogni ciclo, il Dott. Traballesi effettuerà un ulteriore controllo e verificherà con l’equipe l’eventuale necessità di altre sedute riabilitative.

Il primo percorso che prevediamo presso il nostro Istituto è il percorso A dedicato a tutti quei pazienti che hanno subito l’amputazione di un arto inferiore e che non hanno una protesi. Il percorso in questione prevede il seguente iter:

  • Visita medica specialistica
  • Valutazione in Equipe per la scelta della protesi e del progetto riabilitativo
  • Preventivo da presentare alla ASL di residenza
  • Inizio percorso riabilitativo periodo pre-protesi
  • (una volta ottenuta l’autorizzazione della Asl per la fornitura della protesi) Confezionamento della protesi e del percorso di riabilitazione.

Il secondo percorso previsto da Rehabile è il percorso B, pensato per i pazienti amputati che sono già dotati di una protesi, ma che necessitano di sostituirla o di apportare alcune modifiche per renderla più performante. In questo caso l’iter prevede i seguenti step:

  • Visita medica specialistica
  • Analisi in Equipe per la valutazione della protesi in dotazione e del progetto riabilitativo
  • Preventivo da presentare alla ASL di residenza in caso di protesi inadatta
  • Ottenuta l’autorizzazione della Asl per la fornitura della nuova, inizia il confezionamento della protesi e la riabilitazione
  • Possibilità di fare alcune sedute di fisioterapia, prima della fornitura della protesi.

Il terzo e ultimo percorso è il percorso C, orientato alle persone che hanno subito un’amputazione di arto inferiore e che non hanno bisogno di una nuova protesi, in quanto quella che possiedono è adeguatamente performante al punto da iniziare subito il ciclo di sedute di riabilitazione. Il percorso C prevede tre step:

  • Visita medica specialistica
  • Analisi in Equipe per la valutazione della protesi in dotazione e del progetto riabilitativo
  • Inizio percorso riabilitativo

Come accennavamo all’inizio di questo articolo, Rehabile non ha intenzione di escludere nessuno. Per questo, pur essendo una realtà presente solo sul territorio romano abbiamo pensato di agevolare il percorso di riabilitazione anche per i pazienti che vengono da fuori regione.

Per chi viene da lontano e ha necessità di pianificare il soggiorno, abbiamo ridotto al minimo i tempi del percorso riabilitativo, in modo da concentrare in 12 giorni il ciclo di dieci sedute e permettere al paziente di contenere i costi che dovrebbe affrontare per spostarsi e intraprendere il suo percorso di ripresa.

Affidati all’esperienza ultratrentennale del Dott. Traballesi e agli specialisti di Rehabile per il ritorno alla piena autonomia, contattaci ora.

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