Invasatura nella protesi di arto inferiore: quanto è importante?

Invasatura nella protesi di arto inferiore: quanto è importante?
Invasatura nella protesi di arto inferiore: quanto è importante?

L’amputazione di un arto inferiore rappresenta una delle sfide più complesse per il recupero funzionale di un individuo. Che si tratti di amputazioni dovute a traumi, complicanze vascolari, diabete o altre patologie, il percorso riabilitativo si basa non solo sul supporto psicologico e fisioterapico, ma soprattutto sulla corretta integrazione di una protesi. All’interno di quest’ultima, l’invasatura gioca un ruolo determinante, sebbene spesso venga sottovalutato rispetto a componenti tecnologicamente più avanzati come i ginocchi elettronici o i piedi dinamici.

L’invasatura, infatti, rappresenta la base dell’interfaccia biomeccanica tra il corpo umano e la protesi: in quanto deve essere in grado di:

  • sostenere il peso del corpo;
  • distribuire le pressioni in maniera equilibrata;
  • garantire stabilità, sicurezza e comfort durante l’uso quotidiano.

Un errore nella progettazione dell’invasatura può compromettere l’intero sistema protesico, causando dolore, instabilità, ferite da attrito e, nei casi peggiori, portando all’abbandono della protesi da parte del paziente.

In questo articolo andremo ad approfondire l’importanza dell’invasatura, analizzando come una corretta progettazione, personalizzazione e adattamento possano incidere significativamente sulla qualità della vita dell’amputato. 

L’invasatura: il punto di contatto tra moncone e protesi

Tecnico lavora sulla struttura di una protesi di arto inferiore

L’invasatura costituisce il punto di contatto diretto tra il corpo del paziente e l’intera struttura protesica1. Si tratta di un componente che deve soddisfare requisiti di precisione, resistenza, ergonomia e personalizzazione. Il suo obiettivo primario è quello di accogliere il moncone e distribuire in modo ottimale le forze generate durante le attività quotidiane, come camminare, stare in piedi, sedersi e persino correre, nei pazienti più attivi.

Realizzare un’invasatura efficace richiede innanzitutto una valutazione dettagliata del moncone: si considerano alcuni parametri che si rilevano essere fondamentali per decidere la tipologia di invasatura.

Le moderne tecnologie hanno migliorato significativamente la qualità dell’invasatura. L’uso della stampa 3D consente la creazione di modelli digitali altamente precisi. È bene ricordare che l’invasatura non è un semplice “guscio” che contiene il moncone, ma un elemento attivo del sistema protesico, in grado di influenzare non solo la deambulazione ma anche la percezione dell’arto mancante. La propriocezione2, ovvero la percezione del corpo nello spazio, è infatti favorita da un contatto stabile e uniforme con la protesi, cosa che solo una buona invasatura può garantire.

Adattamento e personalizzazione dell’invasatura

L’adattamento dell’invasatura è un processo delicato e in continua evoluzione, soprattutto nei primi mesi successivi all’amputazione. Durante questo periodo, il moncone subisce variazioni significative in termini di volume, tono muscolare e struttura tessutale. Per questo motivo, si utilizzano inizialmente invasi provvisori che consentono aggiustamenti rapidi e frequenti. Solo quando il moncone raggiunge una stabilità morfologica, si può procedere alla realizzazione dell’invasatura definitiva.

La personalizzazione dell’invasatura è essenziale per assicurare non solo la funzionalità, ma anche il benessere psicofisico del paziente. Ogni individuo ha esigenze specifiche legate all’età, al livello di attività, al tipo di lavoro svolto, allo stile di vita e persino alle preferenze estetiche. La scelta dei materiali, ad esempio, può influenzare significativamente il comfort.

Un aspetto fondamentale della personalizzazione riguarda i sistemi di sospensione. Il sistema a vuoto attivo3, ad esempio, migliora l’aderenza tra moncone e invasatura, offrendo un controllo migliore durante il passo. Anche i liner in silicone o gel contribuiscono a migliorare l’adattamento, proteggendo la cute e aumentando il comfort percepito.

È importante sottolineare che la personalizzazione non si esaurisce nella fase iniziale. Anche dopo anni di utilizzo, il moncone può cambiare e l’invasatura deve essere adeguata di conseguenza. Un follow-up costante con il tecnico ortopedico e il fisioterapista permette di monitorare questi cambiamenti e apportare le modifiche necessarie per mantenere un alto livello di comfort e funzionalità nel tempo.

Come impatta l’invasatura sulla vita dell’amputato?

Uomo prova la protesi con l'aiuto di un tecnico specializzato

L’influenza dell’invasatura sulla qualità della vita del paziente è profonda. Una protesi ben adattata, il cui invaso è progettato e realizzato con attenzione, consente una camminata più naturale, una riduzione della fatica durante la deambulazione e una maggiore autonomia nelle attività quotidiane. Questo si traduce in un miglioramento dell’autostima, del benessere emotivo e della partecipazione sociale del paziente.

Al contrario, un’invasatura mal adattata può essere fonte di dolore cronico, piaghe, infezioni e instabilità. Molti pazienti riportano la sensazione di “non sentirsi sicuri” con la propria protesi, il che limita l’attività fisica, scoraggia l’uso della protesi stessa e può portare a isolamento sociale. Alcuni abbandonano la protesi a favore della sedia a rotelle o delle stampelle, con conseguenze negative anche sulla salute muscoloscheletrica e cardiovascolare.

Un’invasatura ben fatta permette invece un’integrazione ottimale della protesi nella vita quotidiana, migliorando non solo le prestazioni motorie, ma anche la qualità del sonno, la postura e la gestione del dolore residuo.

La relazione di fiducia tra il paziente e il team riabilitativo, ortopedico, fisiatra, fisioterapista, tecnico ortopedico, è fondamentale per raggiungere questi risultati. L’invasatura è quindi molto più di un componente tecnico: è un elemento cardine dell’esperienza riabilitativa e un fattore determinante per la reintegrazione del paziente nella vita attiva.

  1. https://ottobockcare.com/it-it/prodotti/protesi/protesi-transfemorale
    ↩︎
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Propriocezione ↩︎
  3. https://easyliner.eu/it/innovations/vuoto-attivo-perche-e-utile-per-gli-amputati-di-arto-inferiore/ ↩︎
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