La riabilitazione dopo amputazione dell’arto inferiore: strategie, obiettivi e tempi di recupero

Ricominciare a vivere dopo un evento traumatico come l’amputazione di arto inferiore è possibile. Come? Grazie all’aiuto delle persone giuste, ma soprattutto all’uso della protesi.

Queste incredibili creazioni biomeccaniche consentono a chi ha subito un’amputazione di arto inferiore di riappropriarsi della propria autonomia, temporaneamente limitata a causa dell’evento subito, ma soprattutto di recuperare parte delle funzionalità perse per migliorare significativamente la qualità della vita.

La domanda che in molti si pongono è: cos’è la protesi che sostituisce gli arti inferiori? Quanti tipi di protesi esistono? In questo articolo ci occuperemo di esplorare cosa sono le protesi, come si indossano e quali sono i benefici.

L’amputazione dell’arto inferiore

ragazzo con protesi che fa stretching

La protesi di arto inferiore è un dispositivo progettato per sostituire un arto mancante. Come più volte accennato, sono diverse le cause che possono condurre all’amputazione di un arto inferiore. Tra le circostanze più frequenti si elencano: incidenti, malattie, problemi vascolari e condizioni congenite. Le protesi sono state sviluppate con l’obiettivo di fornire supporto e ripristinare alcune delle funzionalità perse a causa dell’amputazione.

Storicamente le protesi venivano realizzate con materiali semplici, come il legno o il metallo, ma i notevoli progressi scientifici e tecnologici hanno portato alla realizzazione di dispositivi altamente sofisticati ed ergonomici. Le protesi moderne sono il frutto di anni di ricerca e sviluppo nell’ambito della biomeccanica, dell’ingegneria dei materiali e delle neuroscienze. Sono progettate per adattarsi alle esigenze specifiche di ogni individuo, consentendo loro di svolgere attività quotidiane, sportive e lavorative in modo confortevole. Il paziente che ha subito l’amputazione vive una condizione molto difficile da affrontare, per questo la protesi non ha un ruolo fondamentale solo per quanto riguarda il recupero delle funzionalità perse, ma anche per quanto riguarda l’aspetto psicologico perché permette alla persona amputata di ritrovare la sua dimensione e di conseguenza il suo benessere.

Sommariamente è possibile riportare un elenco delle macro categorie di protesi dell’arto inferiore a seconda del livello in cui è avvenuta la resezione:

  • Protesi parziali o totali di piede
  • Protesi transtibiali (a livello della gamba)
  • Protesi transfemorali (a livello della coscia)
  • Protesi per disarticolazione d’anca
  • Protesi per emipelvectomia

Tre sono le componenti della protesi, vediamole di seguito nel dettaglio:

  • le componenti strutturali: ogni protesi comprende l’invaso, ovvero una componente in resina, carbonio in cui è contenuto il moncone, i moduli di collegamento che connettono le articolazioni all’invaso e il piede.
  • tra l’invaso e il moncone può esserci o un contatto diretto con la pelle o un’interfaccia a cuscinetto che ha lo scopo di proteggere la pelle e/o in altri casi di rendere maggiormente uniforme il moncone per far aderire meglio la protesi.
  • Il rivestimento della protesi in toto: per rendere la protesi esteticamente più simile all’arto sano, ma molti amputati preferiscono non metterla.

Come dicevamo pocanzi esistono diversi tipi di protesi, tra queste, impossibile non parlare delle protesi estetiche in silicone che presentano una cosmesi naturale e molto simile a quella dell’arto controlaterale. Le protesi estetiche in silicone rappresentano un contributo nel recupero della persona nella società e non solo.

Presso il nostro Centro Protesi di Reha Group puoi trovare anche protesi realizzate con materiali di ultima generazione, dalla protesi da utilizzare in spiaggia alla protesi per correre, piedi in lega di carbonio altamente dinamici e ginocchi a controllo elettronico. I nostri professionisti ti accompagneranno nel tuo percorso di scelta della protesi in base alle tue specifiche esigenze.

Strategie della riabilitazione dopo amputazione dell’arto inferiore

ragazzo con protesi che si allena

Indossare una protesi dopo un’amputazione di arto inferiore richiede un periodo di adattamento e allenamento. Una volta che la protesi è stata completata, un protesista specializzato lavorerà a stretto contatto con il paziente per assicurarsi che il dispositivo si adatti correttamente e funzioni in modo efficace.

Una volta raggiunti il comfort e la stabilità dell’arto residuo, anche conosciuto come moncone, si inizia il percorso di riabilitazione con la protesi. Inizialmente, il paziente potrebbe provare una notevole scomodità a causa dell’irritazione e della pressione sul moncone, per questo, in una prima fase, potrà indossare la protesi solo per poche ore al giorno con l’obiettivo di abituare il paziente gradualmente. Durante questo processo, è fondamentale seguire le indicazioni del protesista e del fisioterapista comunicando qualsiasi disagio per poter apportare le modifiche necessarie.

Una volta che la persona amputata si è abituato alla protesi, inizierà un programma di riabilitazione guidato da professionisti specializzati. Durante questo percorso il paziente impara come utilizzare la protesi in modo efficace, migliorando la forza, la stabilità e la coordinazione, l’equilibrio e la deambulazione necessarie per le attività quotidiane. La riabilitazione dopo l’amputazione di arto inferiore è divisa in varie fasi: stare in piedi con la protesi, suddividendo nel modo giusto il proprio carico, imparare a fare il passo tra le parallele con doppio appoggio delle mani, successivamente camminare fuori dalle parallele con uno più ausili e poi, per chi ha la possibilità, camminare senza ausili. Nel percorso di insegnamento all’uso della protesi è possibile includere la terapia occupazionale per aiutare il paziente a riprendere le comuni attività della vita quotidiana e lavorativa.

È importante sottolineare che ogni paziente è diverso e il periodo di adattamento può variare. Alcune persone possono imparare ad utilizzare la loro protesi rapidamente, mentre altre potrebbero impiegare più tempo.

Tempi di recupero nell’amputazione dell’arto inferiore

I tempi di recupero nell’amputazione dell’arto inferiore variano notevolmente da individuo a individuo, a seconda di diversi fattori, tra cui l’età, la salute generale, il livello di amputazione e l’adattamento alla protesi. In generale, la riabilitazione è un processo a lungo termine che richiede pazienza e impegno da parte del paziente.

Guardando al futuro, le prospettive della riabilitazione per le persone sottoposte ad amputazione dell’arto inferiore sono promettenti. Gli sviluppi tecnologici continueranno a migliorare la progettazione e l’efficacia delle protesi, consentendo ai pazienti di raggiungere livelli di funzionalità sempre più elevati. Inoltre, l’attenzione sulla salute mentale e il supporto psicologico dei pazienti si stanno rafforzando, contribuendo a un processo di riabilitazione più completo e integrato come quello del nostro Istituto di riabilitazione per persone amputate, Rehabile.

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