La riabilitazione post-amputazione: un percorso verso la guarigione e l’indipendenza

Quando si affronta un’amputazione della gamba, il paziente prova spesso una forte paura, non solo per l’evento in sé, ma anche per la consapevolezza di tutto ciò che questo trauma porta con sé. Infatti, la prima cosa che emerge è l’incapacità di tornare alla propria vita in maniera autonoma e indipendente.

Il paziente amputato, nell’immediato periodo post amputazione, si trova ad affrontare un cambiamento significativo non solo della propria fisicità, ma anche dei propri ritmi di vita che vengono forzatamente interrotti per dare spazio al periodo di recupero. Molto spesso, purtroppo, accade che il paziente, vittima della nuova condizione in cui si trova, non riesca a vedere una via di uscita, la luce in fondo al tunnel, lasciando spazio alla paura e a stati quali la depressione. Per questo, come accade nel nostro Istituto per persone amputate, Rehabile, è fondamentale essere seguiti e supportati dalle persone giuste, o meglio, da professionisti competenti che possano accompagnare il paziente verso la guarigione e il raggiungimento di una nuova indipendenza e autonomia.

Infatti, è solo con la convinzione che con un arto amputato sia possibile comunque ricominciare a svolgere molte delle attività quotidiane, che si svolgevano prima del drammatico evento, che sarà più concreto un vero e proprio ritorno alla vita.

In quest’articolo, esploreremo approfonditamente il ruolo cruciale della riabilitazione, dopo l’amputazione della gamba, nel processo di guarigione e nel raggiungimento dell’indipendenza.

La riabilitazione dopo l’amputazione della gamba come fondamento della guarigione

ragazza che si allena con la protesi

Come dicevamo poc’anzi, quando il paziente subisce un’amputazione, che sia essa causata da traumi, malattie o condizioni congenite, essa rappresenta una svolta drammatica nella vita di un individuo che non solo deve fare i conti con l’evento in sé, ma anche con tutto ciò che ne consegue, come il fatto di dover interrompere la sua vita, ma soprattutto di dover rinunciare alla sua indipendenza. Per fortuna, anche se per il paziente amputato potrebbe non sembrare così, la perdita di indipendenza dopo l’amputazione è un momento transitorio, oggi grazie a percorsi di riabilitazione mirati e aggiornati è possibile riacquisire la propria autonomia.

Per poter aiutare il paziente amputato a percorrere la strada della guarigione è necessario un team composto da diversi professionisti sanitari, tra cui fisiatri, fisioterapisti, terapisti occupazionali, ortopedici, psicologi e protesisti. La collaborazione sinergica di tutte queste figure specialistiche, o una parte di queste, (in base alla necessità e agli obiettivi da raggiungere, diversi da paziente a paziente, possono essere coinvolte più o meno figure) aiuta il paziente a recuperare le abilità fisiche e funzionali che sono state compromesse dalla perdita dell’arto. La riabilitazione, però, non riguarda solo il ripristino delle capacità fisiche; essa svolge un ruolo cruciale nella guarigione totale e completa dell’individuo, affrontando anche gli aspetti psicologici e sociali legati all’amputazione.

Tra le tante sfide che il paziente si trova costretto ad affrontare vi è anche quella della perdita dell’immagine corporea. In questo contesto, la riabilitazione non si limita all’allenamento fisico, ma include anche il supporto psicologico per aiutare il paziente ad affrontare e superare le reazioni emotive che ne conseguono. Gli psicologi specializzati nella riabilitazione possono lavorare con il paziente per migliorare l’adattamento psicologico all’amputazione, promuovendo l’accettazione e l’autostima.

Un altro aspetto cruciale della riabilitazione post-amputazione è l’addestramento alla mobilità con una protesi. In questa fase della riabilitazione l’obiettivo è accompagnare il paziente a comprendere come poter tornare a svolgere le attività quotidiane che svolgeva anche prima del drammatico evento, grazie appunto all’utilizzo della protesi, e permettergli, in questo modo, di raggiungere il massimo grado di indipendenza possibile. Questo processo richiede tempo e pazienza, poiché il paziente deve imparare a utilizzare la protesi in modo efficace e sicuro. L’allenamento coinvolge esercizi specifici per migliorare la forza muscolarel’equilibrio e la coordinazione, nonché la pratica di attività quotidiane come camminare e salire le scale. L’obiettivo finale è consentire al paziente di vivere una vita il più normale possibile, nonostante la perdita dell’arto.

La riabilitazione post-amputazione non si limita alla fase iniziale dopo l’amputazione. È un processo continuo che può durare mesi o addirittura anni. Le esigenze del paziente cambiano nel tempo e il percorso riabilitativo deve essere di volta in volta adattato a queste costanti evoluzioni.

Gli specialisti lavorano con il paziente per garantire che la protesi sia regolarmente aggiornata e modificata e per soddisfare le sue esigenze in evoluzione. Inoltre, vengono fornite sessioni periodiche di riabilitazione per affinare e migliorare le abilità del paziente. Questo approccio a lungo termine è essenziale per garantire che il paziente mantenga un buon livello di funzionalità e indipendenza nel corso della sua vita.

Recuperare l’autonomia attraverso la riabilitazione post-amputazione

Come abbiamo detto poc’anzi la riabilitazione dopo l’amputazione di un arto inferiore ha l’obiettivo primario di ripristinare il benessere del paziente. Come? Attraverso la reintegrazione dell’autonomia del paziente. Un arto amputato comporta numerosi ostacoli e rende le attività quotidiane apparentemente semplici, o che prima apparivano tali, come vestirsi, mangiare o spostarsi, una sfida impegnativa. Tuttavia, con il supporto adeguato, molte persone sono in grado di recuperare un alto grado di indipendenza.

Tra le sfide affrontate durante la riabilitazione vi è quella di imparare a eseguire le sopracitate attività quotidiane con una protesi. In questa fase quindi si accompagna il paziente verso l’apprendimento di nuove tecniche. Tutto questo può essere frustrante, ma con il tempo e la pratica la maggior parte dei pazienti riesce a riacquistare la capacità di prendersi cura di sé e tornare a svolgere tutte quelle azioni un tempo considerate banali.

Un altro aspetto importante dell’autonomia è la mobilità all’aperto. La capacità di camminare o spostarsi con una protesi è fondamentale per la partecipazione attiva alla vita sociale. Gli specialisti della riabilitazione lavorano con i pazienti per migliorare la loro capacità di camminare su diversi tipi di terreni e affrontare le sfide che possono incontrare nella vita di tutti i giorni.

L’importanza dell’indipendenza dopo l’amputazione

protesi

L’indipendenza è uno dei principali obiettivi della riabilitazione post-amputazione, poiché essa contribuisce in modo significativo al benessere complessivo del paziente. Gli individui che possono prendersi cura di se stessi, partecipare attivamente alla vita sociale e lavorativa e svolgere le attività che amano hanno una migliore qualità della vita.

Uno degli aspetti più gratificanti della riabilitazione post-amputazione è proprio vedere i pazienti raggiungere nuovi livelli di indipendenza, o meglio, riappropriarsene. Quando una persona che ha subito un’amputazione è in grado di tornare a lavorare, svolgere le attività domestiche, partecipare a sport o hobby, e persino viaggiare autonomamente, si apre un mondo di opportunità e soddisfazioni.

L’indipendenza non riguarda solo la capacità di svolgere le attività quotidiane, ma anche la partecipazione attiva nella società. Gli individui che sono autonomi possono contribuire in modo significativo alla loro comunità, stabilendo relazioni sociali, partecipando a eventi e svolgendo ruoli importanti nella famiglia e nel lavoro. La riabilitazione post-amputazione mira a garantire che i pazienti non solo recuperino le loro abilità fisiche, ma sviluppino anche la fiducia e l’autostima necessarie per partecipare appieno alla vita.

L’indipendenza è fondamentale per la salute mentale e il benessere emotivo del paziente. La capacità di prendersi cura di se stessi e di gestire la propria vita senza eccessiva dipendenza dagli altri può aumentare l’autostima e ridurre il rischio di depressione e isolamento sociale.

È importante sottolineare che l’indipendenza non significa necessariamente fare tutto da soli. Spesso, il sostegno della famiglia, degli amici e dei professionisti sanitari è essenziale per il successo della riabilitazione dopo l’amputazione della gamba.

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