Psicologia e riabilitazione: affrontare le sfide emotive del paziente amputato

Quando si parla di amputazione si fa ormai implicito riferimento anche alla riabilitazione e a tutti i trattamenti in essa compresi necessari per permettere alla persona amputata di poter avere una prospettiva futura. Quello che però, almeno nella maggior parte dei casi, non viene preso in considerazione è l’aspetto psicologico e il supporto ad esso connesso. 

L’esperienza dell’amputazione è una tra le prove più difficili che un individuo possa affrontare nella vita. Oltre alle sfide fisiche, vi è un carico emotivo travolgente che spesso può risultare debilitante. Il paziente amputato non deve solo imparare a vivere con una parte del corpo mancante, ma deve imparare anche a gestire le emozioni e i pensieri che questa situazione porta inevitabilmente con sé.

In questo contesto, la psicologia e tutte le figure professionali che di essa si occupano, riveste un ruolo fondamentale nel processo di riabilitazione.

Per questo nel seguente articolo approfondiremo l’importanza dell’’intersezione tra psicologia e riabilitazione nel contesto del paziente amputato, concentrandoci sull’importanza di un supporto psicologico mirato.

La complessità delle emozioni nel periodo post-amputazione

ragazza che piange abbracciata ad un'altra ragazza

Dopo un’amputazione, i pazienti spesso sperimentano una vasta gamma di emozioni, tra cui tristezza, rabbia, disperazione, ansia e, in molti casi, la sensazione di perdita d’identità. Il corpo, che una volta era considerato un alleato affidabile, diventa improvvisamente estraneo, il paziente perde fiducia nelle proprie abilità fisiche, compromesse dall’amputazione.

Il complesso mix di sentimenti che l’amputato è costretto ad affrontare può portare a una diminuzione dell’autostima, generando così un senso di isolamento e depressione. È fondamentale comprendere che queste reazioni sono naturali e che il supporto psicologico può aiutare i pazienti a elaborare questi sentimenti così complessi.

Importante è sottolineare che il periodo post amputazione, ovviamente, non è uguale per tutti, c’è chi si ritrova nell’immediato ad affrontare il temporale di emozioni e chi, spesso, per evitare di affrontare e confrontarsi con le proprie emozioni, approccia ai propri stati d’animo diverso tempo dopo, inoltre c’è anche chi gradualmente attraversa tutte le emozioni e chi solo alcune. Questo dipende da tanti fattori, consci, inconsci e legati al contesto familiare, sociale e relazionale nel quale l’individuo è inserito. 

La complessità delle emozioni post-amputazione è un tema delicato e profondo. Vediamo di seguito nel dettaglio alcune delle emozioni che il paziente amputato potrebbe trovarsi ad affrontare: 

  • la paura: una delle prime emozioni che molte persone affrontano dopo un’amputazione è la paura. La paura del futuro, delle sfide che verranno incontro, e dell’incertezza riguardo alle proprie capacità e alla propria identità. L’amputazione può far emergere una serie di domande: “Chi sono adesso?” e “Come sarà la mia vita senza questa parte di me?”;

il dolore e la rabbia: il dolore, sia fisico che emotivo, è un compagno costante nel percorso post-amputazione. Il dolore fisico è ovviamente presente, ma c’è anche un dolore emotivo profondo legato alla perdita dell’indipendenza e della normalità. Questo dolore può trasformarsi in rabbia che spesso trova sempre un colpevole, spesso il “carnefice” è il destino, altre volte sono chi fa parte della vita della paziente o ancora, la vittima e il carnefice coincidono e il paziente se la prende con se stesso.

L’importanza del supporto psicologico nella riabilitazione dell’amputato

mani che si stringono

Come dicevamo all’inizio, la riabilitazione fisica è solo una parte del processo di recupero dopo un’amputazione. Il supporto psicologico è altrettanto essenziale e può aiutare i pazienti ad adattarsi alla loro nuova realtà. 

Il recupero fisico sarà abbondantemente rallentato se prima non vi è l’accettazione della nuova condizione e soprattutto se il paziente non è fortemente motivato e convinto a voler tornare a deambulare e a ricondurre una vita quanto più simile a quella che conduceva prima del drammatico evento che lo ha condotto all’amputazione.

Proprio per questo, uno degli aspetti più preziosi nel percorso di recupero del paziente amputato è il sostegno emotivo che i pazienti ricevono dagli psicologi. È molto importante comprendere che, parallelamente alla presenza di fisiatri, fisioterapisti e protesisti, che accompagnano e seguono il paziente nel percorso di riabilitazione fisica, è fondamentale che ad accogliere e supportare il paziente vi siano anche gli psicoterapeuti e gli psichiatri, con i quali il paziente può svolgere un percorso per ritrovare il proprio benessere psichico e un nuovo equilibrio, messo fortemente in crisi dall’evento subito, in poche parole è importante svolgere due riabilitazioni: fisica e mentale. 

I terapeuti aiutano i pazienti a esprimere le proprie emozioni, incluse la rabbia, la tristezza e la paura. Grazie a questo processo è possibile evitare il sopraggiungere di depressione e favorire una prospettiva mentale positiva. Un aspetto cruciale del supporto psicologico per i pazienti amputati è l’empatia che crea un legame umano fondamentale e che permette al paziente di sentirsi ascoltato e compreso, creando così un ambiente sicuro in cui esplorare e affrontare le proprie emozioni.

Perché è così importante affrontare parallelamente entrambi i percorsi? La mente e il corpo sono strettamente interconnessi, e questo legame è particolarmente evidente nel processo di riabilitazione dopo un’amputazione. Le emozioni negative possono ostacolare il progresso fisico del paziente, creando una spirale negativa in cui la disperazione emotiva alimenta la debolezza fisica. Uno percorso con uno psicoterapeuta può aiutare a interrompere questo ciclo, fornendo supporto emotivo e insegnando strategie per affrontare la paura e l’ansia.

La famiglia: risorsa chiave nel recupero fisico e psicologico dell’amputato

Nel processo di riabilitazione e supporto psicologico, coinvolgere la famiglia del paziente è di fondamentale importanza. La famiglia può offrire un sostegno inestimabile e diventare una fonte di ispirazione e incoraggiamento per il paziente. 

Come può la famiglia aiutare concretamente l’amputato?:

  • supporto emotivo e psicologico: quando un individuo perde un arto, l’impatto psicologico può essere devastante. La famiglia offre un sostegno emotivo indispensabile, aiutando l’amputato ad affrontare la rabbia, la tristezza e la paura legate alla perdita. Il supporto affettivo e la comprensione della famiglia giocano un ruolo fondamentale nel preservare la salute mentale dell’amputato, aiutandolo a superare il trauma e a riacquistare fiducia in se stesso;
  • assistenza pratica: l’amputazione comporta sfide fisiche significative. La famiglia può fornire assistenza pratica, aiutando l’amputato nelle attività quotidiane. Questo tipo di supporto fisico non solo allevia il carico della persona amputata, ma promuove un ambiente in cui l’individuo si sente accettato e amato nonostante le sue nuove sfide fisiche;
  • motivazione e incoraggiamento: la famiglia svolge un ruolo chiave nella motivazione dell’amputato. Il sostegno costante e l’incoraggiamento da parte dei membri della famiglia spingono l’amputato a superare i limiti autoimposti e a perseguire gli obiettivi di riabilitazione.

Nel processo di recupero, la famiglia è una parte integrante del team di riabilitazione. Collaborando con i professionisti come fisioterapisti, terapisti occupazionali e psicologi, la famiglia contribuisce al raggiungimento degli obiettivi individuati all’inizio del percorso di riabilitazione. 

Per tutti questi motivi l’aspetto emotivo e psicologico del recupero non può essere trascurato, in quanto è un elemento chiave nel determinare la riuscita a lungo termine del processo di riabilitazione.

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