Come prepararsi all’amputazione programmata di arto inferiore

Come prepararsi all’amputazione programmata di arto inferiore
Come prepararsi all’amputazione programmata di arto inferiore

Nel 2025 è ormai possibile accedere a una grande quantità di informazioni che ci permettono di essere più consapevoli e informati sugli argomenti più disparati, tra cui anche quello dell’amputazione. Fino a qualche anno fa, infatti, era difficile trovare informazioni esaustive che rispondessero ai dubbi più leciti delle persone che si trovavano ad affrontare un evento di questa portata.

Proprio per questo, oggi è sufficientemente noto che, quando si subisce un’amputazione, questa possa avvenire in due modi: programmata o non programmata.

Solitamente, quando un paziente subisce un’amputazione, e quindi un’operazione chirurgica che ha l’obiettivo di asportare un arto o una parte di esso, non programmata, è perché è avvenuto un trauma improvviso, che potrebbe, ad esempio, essere causato da un incidente.

In questo primo caso si agisce d’urgenza: il paziente viene probabilmente portato in ospedale in stato di shock o, nei casi più gravi, in stato di incoscienza. L’équipe medica deve intervenire rapidamente, molto spesso per salvare la vita del paziente.

Nel secondo caso, quello su cui ci concentreremo in questo articolo, ovvero quando l’operazione di amputazione è programmata, l’équipe medica ha il tempo necessario per valutare se l’intervento sia l’unica soluzione praticabile. Questo scenario permette anche al paziente di essere preparato, sia prima, per affrontare al meglio l’operazione, sia dopo, nel periodo di riabilitazione post-amputazione.

L’operazione, in entrambi i casi, è comunque un evento che cambia radicalmente la vita della persona. Tuttavia, nel caso dell’intervento programmato, si ha la possibilità di conoscere tutte le informazioni e, soprattutto, di ricevere tutto il supporto necessario per affrontare questo evento nel miglior modo possibile.

In questo articolo vogliamo proprio affrontare tutto ciò che è importante sapere prima dell’operazione. Ci concentreremo principalmente sugli aspetti emotivi e psicologici, oltre che su quelli fisici, per poi parlare anche del dopo e del percorso di riabilitazione che puoi affrontare presso il nostro Istituto di riabilitazione per persone amputate, Rehabile.

Preparazione fisica prima dell’amputazione di arto

Preparazione fisica


Quando l’intervento di amputazione di un arto, che sia inferiore o superiore, è programmato, come abbiamo già accennato, il paziente ha la possibilità di prepararsi adeguatamente. La preparazione è importante che avvenga sia a livello fisico che mentale.

Ma cosa significa, concretamente, prepararsi sia fisicamente che mentalmente a un intervento di questo tipo?

Dal punto di vista fisico, è fondamentale che il paziente si faccia affiancare da figure professionali qualificate, in grado di fornire consigli in base al tipo di intervento che dovrà affrontare e al livello di amputazione previsto. L’obiettivo è individuare tutti gli esercizi fisici che possano contribuire a rendere il corpo più preparato: molto spesso si lavora sulle aree prossimali all’arto che dovrà essere amputato.

Questi esercizi, che ovviamente variano da paziente a paziente, in base all’anamnesi svolta dai professionisti e allo stato di salute della persona, servono a rinforzare la porzione di arto che rimarrà intatta. Inoltre, sono spesso utili anche per prepararsi ad accogliere il dispositivo protesico che verrà utilizzato dopo l’operazione.

Preparazione psicologica prima dell’amputazione di arto

Quando invece si parla di preparazione psicologica, ci si riferisce alla necessità di rivolgersi a professionisti del settore, ovvero a psicoterapeuti che possano aiutare la persona ad affrontare paure, incertezze e momenti di sconforto che possono emergere quando si deve affrontare una situazione così importante e significativa, destinata a comportare profondi cambiamenti nella propria vita.

Come sottolinea spesso il Dott. Traballesi, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione e coordinatore di Rehabile, è molto importante che chi deve subire un’amputazione abbia la possibilità di confrontarsi con altri pazienti che stanno vivendo, o hanno già vissuto, la stessa esperienza. Infatti, ascoltare le testimonianze di chi ha già affrontato il percorso è estremamente utile: oltre a fornire un importante supporto psicologico, consente di ottenere una prospettiva reale e concreta su aspetti che solo chi ha vissuto l’evento può davvero comprendere e condividere.

Per questo motivo, in Rehabile si organizzano spesso sessioni di riabilitazione di gruppo, con l’obiettivo di favorire il supporto reciproco tra i pazienti che vivono la stessa condizione.

Riabilitazione di gruppo

Preparazione post amputazione di arto inferiore: inizia il tuo percorso con Rehabile

Come prepararsi al dopo, nello specifico al percorso riabilitativo necessario per riprendere in mano la propria vita e, soprattutto, la propria autonomia?

Spesso a causa dei tempi sempre più brevi di degenza ospedaliera e delle complicazioni che possono insorgere, molte persone non riescono a sfruttare appieno il periodo di riabilitazione post-operatoria. Spesso tornano a casa con un uso limitato della protesi e con difficoltà nel raggiungere un livello soddisfacente di autonomia.

Rehabile nasce proprio per rispondere a questa necessità: offrire un punto di riferimento a chi vuole recuperare pienamente. In Rehabile troverai un’équipe multidisciplinare di eccellenza, coordinata dal Dr. Marco Traballesi.

Il percorso riabilitativo mira a favorire il massimo recupero funzionale e l’autonomia della persona, accompagnandola passo dopo passo verso il ritorno alla vita di tutti i giorni.

Come avviene il percorso di riabilitazione con Rehabile?

Il percorso riabilitativo inizia con una visita specialistica condotta dal dottor Marco Traballesi. Durante questo primo incontro vengono raccolte tutte le informazioni cliniche e personali del paziente, eseguite valutazioni fisiche e funzionali, e analizzate le caratteristiche della protesi. In questa fase, insieme ai tecnici ortopedici protesisti e ai fisioterapisti, viene definito un piano riabilitativo personalizzato.

L’avvio del programma prevede un trattamento di rieducazione globale, indispensabile per migliorare la condizione clinica generale e preparare il corpo alla successiva fase riabilitativa. Parallelamente si lavora sull’adattamento e sull’utilizzo corretto della protesi, che deve essere realizzata e calibrata con estrema precisione da tecnici esperti: una protesi non adeguata, infatti, rischia di compromettere tutti i progressi ottenuti dal paziente.

Stabiliti gli obiettivi da raggiungere, si entra nel ciclo riabilitativo vero e proprio, che comprende dieci sedute di due ore ciascuna, con possibilità di prolungamento o rinnovo in base alle necessità individuali. Al termine di ogni ciclo, il dottor Traballesi effettua una nuova valutazione e, insieme all’équipe, decide se proseguire o modificare il percorso riabilitativo.

Dopo un’amputazione di arto inferiore desideri tornare alle tue abitudini e riconquistare la tua autonomia? Affidati ai professionisti di Rehabile.

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