L’individuo che subisce un’amputazione di un arto inferiore o superiore o di una sua parte ha davanti a sé una strada da percorrere, necessaria per tornare a condurre una vita quanto più simile a quella che conduceva prima del doloroso evento.
Questo tortuoso percorso inizia nell’ambito ospedaliero, nel quale il paziente affronta l’amputazione. In questo contesto sicuramente entrerà a contatto con figure come quella del medico-chirurgo e del medico fisiatra. Ovviamente, per fortuna, per l’amputato non si conclude tutto all’interno dell’ambito ospedaliero, ma soprattutto la strada verso la guarigione non si esaurisce con la cicatrizzazione della ferita chirurgica.
Infatti, il percorso continua in istituti o centri specializzati nei quali il paziente entra in contatto con altre figure, che si occuperanno di insegnare e di supportare il paziente a riacquistare la sua piena autonomia, per tornare alla propria vita privata, professionale e sociale. In poche parole, per tornare alla vita. Nello specifico, le figure con le quali l’amputato si troverà ad interagire sono: il fisioterapista, il terapista occupazionale e il tecnico ortopedico.
È proprio di quest’ultimo che ci occuperemo nel seguente articolo, vedremo nello specifico chi è il tecnico ortopedico e che ruolo svolge nel percorso di ripresa del paziente amputato. Infine, parleremo delle quattro fasi del percorso riabilitativo presso il nostro Centro Protesi.
Chi è il tecnico ortopedico?
È molto importante conoscere bene i professionisti con i quali il paziente si troverà a lavorare a stretto contatto, solo in questo modo sarà possibile comprendere qual è il lavoro che andrà a svolgere con ognuno di questi, ma soprattutto saprà a chi dover far riferimento in caso di dubbi e/o domande.
A tal proposito, è bene chiarire che presso il nostro Istituto per persone amputate la nostra equipe, guidata dal medico fisiatra, il Dottor Marco Traballesi, lavora in forte sinergia. Tutti sanno quello che è necessario sapere su ogni paziente, soprattutto ciascuno specialista saprà indirizzare il paziente dal proprio collega in caso di chiarimenti o domande. Nonostante ciò, è bene che anche il paziente sia informato è conosca bene chi lo accompagnerà in questo importante percorso della sua vita. Di seguito, vediamo di capire chi è il tecnico ortopedico.
Secondo quanto riportato dal decreto del Ministero della salute, n. 665, del 14 settembre 1994, il profilo professionale del Tecnico ortopedico è il seguente: “Il tecnico ortopedico è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, su prescrizione medica e successivo collaudo, opera la costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno dell’apparato locomotore, di natura funzionale ed estetica, di tipo meccanico o che utilizzano l’energia esterna o energia mista corporea ed esterna,mediante rilevamento diretto sul paziente di misure e modelli”.
Il decreto riporta anche che: “Il Tecnico ortopedico, nell’ambito delle proprie competenze addestra il disabile all’uso delle protesi e delle ortesi applicate. Svolge, in collaborazione con il medico, assistenza tecnica per la fornitura, la sostituzione e la riparazione delle protesi e delle ortesi applicate; collabora con altre figure professionali al trattamento multidisciplinare previsto nel piano di riabilitazione; è responsabile dell’organizzazione, pianificazione e qualità degli atti professionali svolti nell’ambito delle proprie mansioni”.
In sintesi, il tecnico ortopedico è un professionista sanitario, da non confondere con i medici, che, su indicazione medica si occupa di realizzare protesi, ortesi e ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno all’apparato locomotore di natura funzionale e/o estetica. È bene precisare che il tecnico ortopedico non è un medico, in quanto il suo percorso universitario e di formazione ha una durata più breve, tre anni nello specifico, al contrario il medico, ha un percorso di sei anni e cinque di specializzazione, per coloro che ovviamente vogliono specializzarsi in un determinato campo.
Compreso chi è il tecnico ortopedico, vediamo nel prossimo paragrafo qual è il suo ruolo nel percorso di ripresa del paziente amputato.
Tecnico ortopedico: che ruolo svolge nel percorso post-amputazione?
Quando un paziente subisce l’amputazione di un arto, sorge spontanea la domanda: come è possibile che torni a condurre una vita autonoma senza uno o più di un arto?
La risposta è: grazie ad una protesi, che andrà a sostituire l’arto mancante e permetterà al paziente, dopo un percorso di riabilitazione, di riprendere in mano la propria vita.
Prima di arrivare alla protesizzazione, è molto importante la fase della cura del moncone, in questo caso l’obiettivo è quello di ripristinare le buone condizioni del paziente, la prevenzione di contratture o rigidità dell’arto amputato per agevolare il processo di guarigione della cicatrice della ferita chirurgica e il modellamento dell’arto amputato. Infatti, per la realizzazione della protesi è molto importante che vengano stabilizzate le dimensioni del moncone, solo una volta che il moncone sarà completamente guarito sarà possibile procedere con la fase successiva.
È in questo momento che diventa fondamentale il ruolo del tecnico ortopedico, quest’ultimo, su indicazione medica, si occuperà di realizzare la protesi. Costruire una protesi non significa solo fornire un nuovo arto, significa restituire fiducia alla persona che ha subito l’amputazione, deve dargli la possibilità di avvicinarsi all’idea di poter tornare a camminare, correre, fare sport, saltare, ballare, in poche parole, deve dargli modo di credere che la vita continua e può essere proprio come quella di prima dell’operazione. La protesi deve restituire al paziente il coraggio di tornare a schiacciare il pulsante play della propria vita.
Il percorso riabilitativo presso il nostro Centro Protesi
Presso il nostro Centro Protesi il percorso riabilitativo per protesi si articola in quattro fasi:
- valutazione: durante questa fase il tecnico ortopedico entra in contatto con la persona e cerca di capirne le esigenze e le potenzialità. Dopo un’attenta analisi funzionale ed emotiva e dopo aver esaminato tutti gli elementi esterni alle condizioni del paziente, si definiscono gli obiettivi da raggiungere;
- realizzazione della protesi: questa fase comporta diversi incontri. Inizialmente, verrà effettuata la rilevazione del calco del moncone mediante scansione laser o tramite l’uso di bende gessate tradizionali. Successivamente, sarà eseguito un test con un invaso trasparente per valutare l’adattamento morfologico al moncone. Successivamente, la protesi verrà preparata e allineata per iniziare la fase di carico. Una volta raggiunto il primo obiettivo, la protesi verrà consegnata per iniziare l’adattamento nell’ambito delle sue normali attività quotidiane. Solo dopo questa fase di test e eventuali correzioni sarà possibile realizzare l’invaso definitivo. Infine, saranno effettuati eventuali piccoli miglioramenti sostituendo i componenti in base alle necessità individuali;
- affiancamento all’uso: presso il nostro centro protesi, i professionisti affiancheranno il paziente all’uso della protesi, il team di fisioterapisti e tecnici ortopedici lavoreranno a stretto contatto per supportare il paziente nel rafforzamento e nella correzione di atteggiamenti sbagliati che possono inficiare sulla riuscita della protesi;
- controlli: dopo la consegna della protesi verranno programmati 3 incontri a 30, 60 e 180 giorni per monitorare l’andamento della soluzione adottata.
In Reha Group troverai tecnici ortopedici, sempre aggiornati su nuove tecniche e componenti di ultima generazione, esclusivamente dedicati a pazienti che hanno subito un’amputazione.
